Lo scorso 5 ottobre è stata la prima giornata di mobilitazione studentesca di questo autunno, una mobilitazione che, oltre ad interessare diverse piazze italiane, ha anche palesato una non più arginabile forza conflittuale espressa dai settori studenteschi.
AZIONI, BLOCCHI, CARICHE e il ROGO DELLE SCHEDE ELETTORALI non sono soltanto il segnale nitido dell’insofferenza che, dopo anni di lotte contro la svendita della scuola pubblica, investe gli studenti di questo Paese ma rappresentano un’indicazione chiara della volontà di critica radicale e anticoncertativa verso quella visione che ha trasformato e trasforma l’istituzione scolastica sempre più in “fabbrica” di precarietà, in un più ampio scenario di crisi economica che getta preoccupanti ombre sul nostro futuro. Continua a leggere