Anche questo 2019 ha visto i territori martoriati della provincia di Caserta come luoghi prescelti per l’installazione di impianti di morte. Che si tratti di monnezza, o di energia, questi progetti strappano il potere decisionale sul proprio territorio ai suoi abitanti e lo concentrano nelle sole mani sporche di chi dovrà condurre l’affare milionario.
L’impiantistica “bio” come denominano i vari progetti che negli ultimi anni stanno investendo l’Agro Caleno, e l’impiantistica “eco” come la turbogas targata Edison di Presenzano, vanno guardate nel complesso con la lente dei saperi accumulati negli anni da parte degli abitanti campani. Questi impianti rispondono alla stessa logica di accumulazione nei luoghi prescelti, causando di fatto un saccheggio importante dei territori e delle risorse, dove l’impatto ambientale, le malattie, le malformità generazionali, l’avvelenamento dei terreni e dell’aria, sono “effetti di importanza secondaria” rispetto all’unico interesse predominante che è “il profitto”. In nome di questo infatti si piegano complici sindaci, istituzioni, enti sanitari e procura.