Elezioni 2018: l’unica scelta utile rimane l’astensione, il rifiuto! Rilanciamo il conflitto, costruiamo autorganizzazione

Un’altra elezione è alle porte, il 4 marzo si tornerà alle urne per eleggere i “nuovi” governanti. Il teatrino della politica istituzionale si è già riaperto, tra finte contrapposizioni e solite promesse elettorali. Promesse che tuttavia non ingannano più i governati costretti a sopportare l’arroganza di un potere marcio che ci vuole precari a vita nel lavoro come nell’esistenza e ci chiama solo quando gli fa comodo, a legittimarlo con una croce in bianco per toglierci anche la parola.

Che si tratta di un potere in crisi, anche se ancora saldamente legato alle sue poltrone lo dimostrano i trend di astensione degli ultimi anni non solo in Italia, che evidenziano una distanza sempre più profonda tra istituzioni ed abitanti, tra bisogni sociali insoddisfatti e logiche di palazzo piegate ai diktat dei poteri che contano veramente; agli interessi delle lobbie, del capitale internazionale impegnato in un’aspra concorrenza interna per ridisegnare sul piano geopolitico globale aree di influenza e distribuzione dei profitti a scapito dell’umanità e del pianeta stesso. Un potere sempre più armato che utilizza le sue istituzioni, nazionali e transnazionali per imporre le politiche economiche agli stati, che decide arbitrariamente i confini, che alimenta lo scontro tra poveri e sempre più spesso fa ricorso al terrorismo ed alla guerra.

In questo quadro di comando anche quando nuove forze politiche, hanno i numeri per governare – il caso greco vale per tutti – in realtà non hanno alcun potere reale di farlo.
(Anche dove attraverso appuntamenti referendari il dominio apparentemente legittima la volontà popolare, notiamo che la decisione finale spetta sempre ad altri, basti ricordare il referendum per l’acqua pubblica tenutosi nel 2011 dove il fronte contro la privatizzazione vinse in maniera schiacciante ma di fatto il servizio idrico è un servizio pubblico a “rilevanza economica” da gestire secondo le leggi del mercato). Continua a leggere

Terra Di Lavoro Verso L’otto Marzo – Assemblea domenica 5 marzo allo Spazio Cales

Il movimento NI UNA MENOS, nato in Argentina e che ha preso piede in molti Paesi del mondo, ha sicuramente contribuito in larga scala a riaprire il dibattito riguardante la condizione della donna nella società odierna.

L’8 marzo sarà una giornata di lotta globale. In più di 40 Paesi nel mondo le donne sciopereranno, sottraendosi da tutte le attività produttive e riproduttive che le riguardano, scenderanno in piazza contro la violenza di genere e per l’autodeterminazione.

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Scenari post-referendari e territorio – Assemblea Domenica 18 al Csoa Tempo Rosso!

A qualche settimana dal voto referendario che ha consegnato la schiacciante vittoria del No e a fronte degli sviluppi degli ultimi giorni, lanciamo l’appello, sul nostro territorio, al confronto e alla contaminazione tra i vari No che nella nostra provincia quotidianamente costruiscono lotte e resistenze.
Crediamo sia doveroso provare a costruire ambiti di confronto in questa fase, sia per la forte connotazione di “classe” che la vittoria del No ha dimostrato, soprattutto a sud e soprattutto tra gli strati sociali subalterni, quelli giovanili e di quanti subiscono di piu’ il peso della crisi sulle proprie spalle. Sia perché a fronte dell’interessante movimento magmatico che ha portato alla vittoria del no e nonostante la schiacciante vittoria nelle urne, l’ipotesi del No Sociale stenta ancora a trovare gli spazi giusti per costruire dal basso forme di ingovernabilità e conflitti sociali. Crediamo infatti che seppur in modi frammentati e e poco coordinati, il nostro territorio, riesce ad esprimere una vitale galassia di esperienze, di lotte, di circuiti di elaborazione teorica e di sperimentazione pratica, che necessiterebbe di maggiore confronto e di maggiori reciprocità, nell’ottica di rendere detti percorsi piu’ incisivi sia nella loro singolarità, ma soprattutto su di un piano complessivo di difesa degli interessi di classe e contrattacco verso le nostre controparti.

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Gassificatore:possibile stop dalla Regione. Il movimento rilancia l’iniziativa!

GASSIFICAIl movimento No Gas accoglie con grande favore la notizia apparsa stamane sulla stampa secondo cui l’iter per l’insediamento di un gassificatore nella città di Capua sarebbe stato bloccato. In virtù di quanto si apprende, in Regione qualcuno si è accorto che rispetto alla fattibilità di un impianto del genere sul territorio di Capua (che, è bene ricordarlo, è una delle 44 città più inquinate d’Italia ove un’opera di bonifica sarebbe urgente) esistono una serie di criticità. In primis, il terreno individuato dal sindaco Antropoli non sembrerebbe essere nella disponibilità del Comune essendo di proprietà dell’ASL, e a poco sono servite le manovre della Provincia di Zinzi che ha tentato di rimandare la questione ad un contenzioso tra i due enti che ne rivendicano il possesso. Continua a leggere

NoGas di nuovo in piazza: la politica vacilla, noi no!

capua 15dStamattina, come promesso, il movimento NoGas si è ripreso le strade di Capua, scendendo in piazza con un corteo durato circa quattro ore, paralizzando la città ed il traffico lungo la statale Appia. “Abbiamo bloccato tutto per farci ascoltare”, gridano le centinaia di persone accorse alla manifestazione, mentre le bandiere del movimento sventolano nel cielo colorato dai fumogeni.

Un corteo ricco e multiforme, un corteo determinato che, nonostante il maltempo, è riuscito a mettere in campo la forza necessaria a perseguire il proprio intento: porre al centro dell’agenda politica in Terra di Lavoro il problema del gassificatore di Capua. Continua a leggere