
“A 20 anni frequentavo l’università a Caserta. Erano anni di profondi cambiamenti geopolitici, la cosiddetta globalizzazione si stava palesando ai nostri occhi e si allungava l’ombra della precarietà sui nostri futuri, allora ancora speranzosi. Al tempo il dissenso era ancora un diritto e la militanza, l’antagonismo trovavano terreno fertile nelle nuove generazioni. Il sistema aveva cominciato la sua opera di repressione massiccia e su vasta scala, ed era appena avvenuta la mattanza di un torrido luglio a Genova. E solo chi era li potrà davvero capire cosa significa.