Chi decide sui nostri territori? Dall’Agro Caleno all’Alto Casertano siamo sotto attacco. Costruire comunità resistenti è l’unica via d’uscita.

Anche questo 2019 ha visto i territori martoriati della provincia di Caserta come luoghi prescelti per l’installazione di impianti di morte. Che si tratti di monnezza, o di energia, questi progetti strappano il potere decisionale sul proprio territorio ai suoi abitanti e lo concentrano nelle sole mani sporche di chi dovrà condurre l’affare milionario.

L’impiantistica “bio” come denominano i vari progetti che negli ultimi anni stanno investendo l’Agro Caleno, e l’impiantistica “eco” come la turbogas targata Edison di Presenzano, vanno guardate nel complesso con la lente dei saperi accumulati negli anni da parte degli abitanti campani. Questi impianti rispondono alla stessa logica di accumulazione nei luoghi prescelti, causando di fatto un saccheggio importante dei territori e delle risorse, dove l’impatto ambientale, le malattie, le malformità generazionali, l’avvelenamento dei terreni e dell’aria, sono “effetti di importanza secondaria” rispetto all’unico interesse predominante che è “il profitto”. In nome di questo infatti si piegano complici sindaci, istituzioni, enti sanitari e procura.

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Bellona (CE), 14 aprile. La repressione fa i conti con la comunità.

un’immagine del corteo

Dopo gli undici avvisi di garanzia ad attivisti del comitato Cittadino Bellona/Triflisco mai più Ilside, ieri la risposta compatta di una comunità che non si lascia intimidire.
Sono stati circa 800 i partecipanti al corteo di ieri che ha attraversato le strade del piccolo comune della provincia di Caserta. Il comitato bellonese è il protagonista dell’ondata repressiva più dura ai danni di un comitato popolare nella storia delle lotte territoriali di Terra di Lavoro da venti anni a questa parte.
Il maldestro tentativo di dividere le anime del comitato Cittadino attraverso 11 denunce ha totalmente fallito, la giornata di ieri ne è stata la prova. Continua a leggere

Verso il 24 Marzo a Napoli, appello alla partecipazione organizzativa del 22 a Bellona

Ripostiamo il comunicato del Comitato cittadino Bellona Triflisco in merito all’appuntamento del 24 marzo a Napoli

VERSO IL 24 MARZO 2018 ##
Il Comitato Cittadino fa rete territoriale con i Comitati e gli attivisti della Campania
APPELLO DI PARTECIPAZIONE ALLA ASSEMBLEA ORGANIZZATIVA 
prevista per il 22/03/2018 presso la Sala Parrocchiale SS. Secondino, piazza Giovanni XXIII – Bellona CE alle ore 20,30

ASSEMBLEA TERRITORIALE : JATEVENNE!
24 Marzo 2018 – Napoli
Il Comitato Cittadino Bellona Triflisco, Mai Più ILSIDE, in rete di unione e solidarietà con tutti i Comitati Cittadini e gli attivisti a favore della tutela dell’ambiente e della salute, sostiene e partecipa alla ASSEMBLEA TERRITORIALE : Jatevenne !
Troppi gli abusi subiti dal nostro territorio, troppi gli attentati alla nostra salute, troppe le bugie e le barzellette raccontate pur di zittire le comunità attive, pensanti, coscienti e libere. Continua a leggere

Le comunità in lotta, contro biocidio e devastazione ambientale in Terra di Lavoro, scrivono alle scuole occupate e autogestite

Come student*, precari, lavoratori e disoccupati, sfruttati di ogni sorta, donne ed uomini di ogni età appartenenti alle comunità di Terra di Lavoro, comunità che da decenni sono in lotta per difendere i propri territori dalla devastazione ambientale e dalla speculazione selvaggia, scriviamo questa lettera agli studenti degli istituti superiori della provincia che in questi giorni sono determinati a riappropriarsi della scuola per farla vivere come spazio critico, come luogo di elaborazione di saperi e rivendicazione di diritti.

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No Centrale a Biomasse. L’agenda non la detta una diffida, ma la rabbia delle comunità

AGRO CALENO – Dal presidio alla cava Calce Idrata di Sparanise, al corteo che ha visto 2000 persone scendere in strada il 26 ottobre a Calvi Risorta per dire NO alla centrale a Biomasse che Iavazzi Ambiente Srl vorrebbe costruire nell’area ex Pozzi, la determinazione delle comunità dell’Agro Caleno è stata sempre la stessa:non delegheremo mai più la nostra salute e i nostri territori a nessuno, saranno le comunità a difendere le comunità.

Il 26 ottobre tra mamme, bambini, giovani e anziani, le comunità hanno invaso, occupato e bloccato la S.S. Casilina, chiedendo un incontro col Prefetto a cui poter esporre le proprie esigenze. La richiesta non è stata ascoltata, così si è deciso in risposta che sarebbero state le comunità ad andare a Caserta per incontrarlo.

Un incontro programmato per Giovedì 7 Novembre, con in presidio una delegazione dell’Agro Caleno in attesa di essere ricevuti. Per l’occasioni la società civile si è ricompattata: i sindaci contro la centrale hanno offerto i pullman, il comitato ha organizzato il viaggio e le comunità pronte a partire.

La questura di Caserta pare abbia deciso che le istanze de cittadini sono troppo scomode per essere ascoltate, quindi, con un’azione degna delle peggiori dittature, ad un giorno dall’incontro, diffida gli attivisti del Comitato Popolare, i sindaci e perfino le ditte dei pullman che ci avrebbero trapostati in città, dal presentarsi a Caserta. Per di più mandando volanti e camionette di carabinieri e finanzieri nei luoghi dove erano previste le partenze.

Le conclusioni sono ovvie: le istituzioni chiudono gli occhi ma anche le orecchie e non sono disposte ad incontrarci, mettendo in campo tattiche repressive segno solo di chiusura e di paura nei confronti delle istanze ben più che legittime delle comunità che sono stanche di subire impianti, sotterramenti, veleni e devastazione. Per questo dall’assemblea avutasi, dopo esserci radunati tutti in villa a Calvi Risorta, si è giunti a conclusione che non resteremo di certo ad aspettare un incontro che è chiaro a tutti non voler concedere.

La battaglia prosegue, e da questo momento anche in maniera più forte visto che il muro eretto dalla controparte, per non ascoltare le popolazioni, diventa sempre più alto. Annunciamo iniziative e azioni, ci incontreremo nelle assemblee e nei consigli Popolari, pronti a scendere in piazza secondo le nostre  esigenze. L’agenda delle lotte non la detta una diffida, ma le comunità.

Sempre più convinti rilanciamo quelle parole che sono motore della protesta che si sta montando nell’Agro Caleno: LE COMUNITA’ DIFENDONO LE COMUNITA’