
A qualche settimana dal voto referendario che ha consegnato la schiacciante vittoria del No e a fronte degli sviluppi degli ultimi giorni, lanciamo l’appello, sul nostro territorio, al confronto e alla contaminazione tra i vari No che nella nostra provincia quotidianamente costruiscono lotte e resistenze.
Crediamo sia doveroso provare a costruire ambiti di confronto in questa fase, sia per la forte connotazione di “classe” che la vittoria del No ha dimostrato, soprattutto a sud e soprattutto tra gli strati sociali subalterni, quelli giovanili e di quanti subiscono di piu’ il peso della crisi sulle proprie spalle. Sia perché a fronte dell’interessante movimento magmatico che ha portato alla vittoria del no e nonostante la schiacciante vittoria nelle urne, l’ipotesi del No Sociale stenta ancora a trovare gli spazi giusti per costruire dal basso forme di ingovernabilità e conflitti sociali. Crediamo infatti che seppur in modi frammentati e e poco coordinati, il nostro territorio, riesce ad esprimere una vitale galassia di esperienze, di lotte, di circuiti di elaborazione teorica e di sperimentazione pratica, che necessiterebbe di maggiore confronto e di maggiori reciprocità, nell’ottica di rendere detti percorsi piu’ incisivi sia nella loro singolarità, ma soprattutto su di un piano complessivo di difesa degli interessi di classe e contrattacco verso le nostre controparti.
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