Bellona (CE), 14 aprile. La repressione fa i conti con la comunità.

un’immagine del corteo

Dopo gli undici avvisi di garanzia ad attivisti del comitato Cittadino Bellona/Triflisco mai più Ilside, ieri la risposta compatta di una comunità che non si lascia intimidire.
Sono stati circa 800 i partecipanti al corteo di ieri che ha attraversato le strade del piccolo comune della provincia di Caserta. Il comitato bellonese è il protagonista dell’ondata repressiva più dura ai danni di un comitato popolare nella storia delle lotte territoriali di Terra di Lavoro da venti anni a questa parte.
Il maldestro tentativo di dividere le anime del comitato Cittadino attraverso 11 denunce ha totalmente fallito, la giornata di ieri ne è stata la prova.
Un corteo colorato alla cui testa c’erano gli striscioni che ribadivano il “denunciateci tutti” , le mamme e i bambini di un Agro Stellato che non resta a guardare dopo un grave attacco alla libertà degli abitanti di questi territori.
Un corteo variegato, comitati da tutta la regione, ma soprattutto cittadini bellonesi e vitulatini. Nessuna mediazione con le forze dell’ordine e la consapevolezza che le fdo locali non potranno mai più rappresentare un interlocutore , il grave errore degli sceriffi locali di denunciare cittadini che vanno dai 20 ai 70 anni ha fatto in modo che i tentativi di pacificazione di una lotta che va avanti da nove mesi non abbiano effetto.
Tanta la solidarietà e la determinazione che traspariva dagli occhi dei membri di questa bellissima comunità che si sta ricostituendo in una lotta difficile ma non impossibile, la bonifica dell’Ilside andata nel dimenticatoio nel 2012, ad oggi non sembra cosí lontana, non sembra impossibile, grazie alla lotta popolare che si sta portando Avanti da nove mesi.
Gli interventi che hanno accompagnato il corteo, che si è mosso tra le strade del paese, sono stati chiari, non faremo un passo indietro, siamo consapevoli che questo attacco non è indirizzato semplicemente a chi richiede la bonifica dell’ex sito di stoccaggio Ilside, è un attacco ad una comunità che non sottostà al ricatto che quotidianamente viviamo in questa provincia morta, è un attacco che fa trasparire la paura dei poteri locali, una paura generata da una comunità che consapevolmente sta costituendo, pian piano, a piccolo passi, un modo differente di intendere la vita quotidiana: che pratica autorganizzazione reale.
In nove mesi tanti sono stati i passi in avanti del comitato Mai Più Ilside , in un territorio disabituato all’opposizione sociale e alla lotta. Se nei primi giorni della lotta si notava una forte diffidenza da parte della comunità che restava in casa, ieri abbiamo visto una risposta totalmente diversa, chi da lati delle strade , dai balconi guardava il corteo non lo faceva più con diffidenza, anzi , i saluti e i sorrisi delle anziane signore e signori che non riuscivano ad accompagnare il corteo sono stati un messaggio chiarissimo, parlavano dicendo: “denunciate anche noi”.
Colpo maldestro quindi dell’apparato repressivo, si continua a testa alta , già si è costituito un team legale composto da tre avvocati locali disposti a difendere gli attivisti, continuiamo con la serenità di chi sa che giustizia non è sinonimo di legalità . Comunque vada sarà un successo: un’altra comunità ribelle è nata!

le compagne e i compagni del csoa Tempo Rosso


segue comunicato ufficiale della giornata del comitato BellonaTriflisco MaipiuIlside:

BELLONA É VIVA e non vuole morire in silenzio
Oggi circa 800 persone, comitati, realtà associative di tutta la Campania hanno inondato le strade della periferia abbandonata dalla Istituzioni. Bellona risorge grazie alla solidarietà e alla sinergia delle comunità attive.
Se pensavano di farci fare un passo indietro, noi ne abbiamo fatto dieci in avanti.
Oggi non eravamo in 800
Oggi la città era con noi.
La popolazione ci incitava e sosteneva dai balconi, ed é stato bellissimo sentite il calore di tutti.
Terra di lavoro era con noi.
Oggi i nostri antagonisti hanno capito che il movimento spontaneo non si debella e che agli attacchi reagisce con la dignità e forza d’animo.
La tutela della salute è una nostra priorità, la messa in sicurezza del sito è una priorità e né Ilside né il sistema che essa rappresenta piegheranno la nostra determinazione.
Così risponde la Piazza.
Così rispondono le comunità.
Grazie a tutti i presenti e chi ci ha sostenuto da lontano

Questo slideshow richiede JavaScript.