#TR18 – Indubstry: “Il tempo passa, ma il Tempo Rosso resta!”

Proponiamo di seguito alcuni ricordi di Filippo, cantante degli Indubstry, da sempre vicino alla nostra esperienza, fin dai primi anni di occupazione a cui ha partecipato con la sua prima band, i Jahina!
“A 20 anni frequentavo l’università a Caserta. Erano anni di profondi cambiamenti geopolitici, la cosiddetta globalizzazione si stava palesando ai nostri occhi e si allungava l’ombra della precarietà sui nostri futuri, allora ancora speranzosi. Al tempo il dissenso era ancora un diritto e la militanza, l’antagonismo trovavano terreno fertile nelle nuove generazioni. Il sistema aveva cominciato la sua opera di repressione massiccia e su vasta scala, ed era appena avvenuta la mattanza di un torrido luglio a Genova. E solo chi era li potrà davvero capire cosa significa.

I movimenti erano tanti, ma feriti e decimati da arresti e disinformazione. Eppure in questo clima ostile resistevano realtà lontane dalle città, ma che erano frutto del disagio delle periferie e davano voce anche a chi era più lontano dal centro. Io a Caserta ne avevo sentito parlare tanto dei ragazzi del Tempo Rosso di Pignataro Maggiore. E quando andai per la prima volta a suonare al Tr con la mia prima band, i Jahina, ebbi l’occasione di conoscere gente tranquilla e seria, che faceva i conti con le ingiustizie di una terra che poi sarebbe stata raccontata di li a poco dai libri e dai giornali. Problemi con la politica locale, problemi con la mala locale. E loro lì, in mezzo a restituire dignità al quartiere, a promuovere cultura alternativa con mille iniziative e a ingoiare denunce e minacce. All’epoca ci meravigliammo della loro tenacia e del loro coraggio. Era un baluardo di libertà che per molti era destinato a cadere. E invece no. Dopo diciotto anni i ragazzacci nel frattempo sono diventati uomini e donne, genitori e genitrici, lavoratori e lavoratrici. E il Tempo Rosso è ancora lì, con qualche ruga in più, ma sempre presente. Con tutte le problematiche che si trova ad affrontare chi lo fa vivere. Massimo rispetto. E l’Indubstry è onorata di poter celebrarne i 18 anni di occupazione. A Pignataro il tempo passa, ma il Tempo Rosso resta!”
Un grazie a Filippo, anche noi siamo onorati di avervi con noi per i 18 anni di occupazione!