Ancora una volta la scure della repressione si abbatte contro i movimenti e contro chi, in essi, fa vivere con generosità e dedizione le mille lotte e battaglie di cui sono quotidianamente protagonisti. Angelo, un compagno, un nostro fratello, è stato quest’oggi raggiunto da un ulteriore provvedimento di restrizione della propria libertà. Dall’esilio forzato, per essere stato in prima linea durante la fiera sollevazione di piazza Verdi a Bologna, quando la polizia in assetto anti-sommossa decisa a sgomberare gli studenti in assemblea fu cacciata da chi seppe resistere megafono in pugno, agli arresti domiciliari impostigli stamane. Un provvedimento motivato da una presunta violazione del divieto di dimora a Bologna seguito alla resistenza di piazza Verdi, notificatogli questa mattina mentre si recava in permesso studio all’Università e che avviene in un chiaro clima di rappresaglia nei confronti di militanti ed attivisti alimentato dal potere cittadino dopo i duri scontri degli scorsi giorni.
Un potere ottuso e grigio che si mostra arrogante ed indifferente al cospetto dell’immiserimento sociale che la crisi produce finanche in quei territori da sempre considerati la parte ‘progredita’ del Paese e che vorrebbe nascondere, dietro l’idillio di una città-vetrina senza studenti ed occupata dalla polizia, lo sfruttamento che pervade l’intero sistema di profitto che la sostiene.
Chiediamo la liberazione immediata di Angelo, che dall’Agro caleno ribelle alla metropoli ha sempre camminato al nostro fianco e continuerà a farlo. Chiediamo la cessazione di tutte le misure restrittive, di cui molte cautelari, dunque preventive e senza processo, per tutte le compagne ed i compagni, la libertà di movimento per tutt*.
Da domani avremo una ragione in più per continuare a lottare insieme, saremo ancora più determinati e decisi nel portare avanti ogni nostra singola battaglia, in ogni luogo e in ogni momento.
Csoa Tempo Rosso – Spazio CALeS
#AgroCalenoZonaRibelle