#TARES. TUTTI COLPEVOLI DA DESTRA E SINISTRA NESSUNA SOLUZIONE

Contro crisi e disoccupazione, urge una risposta popolare Una lotta di dignità quella che ha attraversato Pignataro nelle ultime settimane.

Una lotta che ha messo a nudo l’incapacità di tutta la classe politica che, da ultimo con la vicenda della Tares, non ha tenuto nessun conto del contesto sociale (fatto di precarietà, disoccupazione e conseguente crisi economica generalizzata) in cui ci troviamo. Mentre decine e decine di persone, soffocate dalla morsa della crisi, sono scese in piazza chiedendo soluzioni concrete e reali, lo scenario che si è delineato è stato vergognoso: Blindati nelle stanze di Palazzo Scorpio o rintanati nelle loro case, i politici pignataresi non hanno saputo, né avrebbero forse potuto, dire qualcosa di sensato rispetto ad un problema chiaro, semplice, elementare. Anzi, hanno interpretato tutto come una ghiotta occasione per farsi opposizione a vicenda, con qualcuno che si è distinto per una patologica incapacità di dire cose sensate. Niente di più. Una lotta degna da un lato, quella popolare, ed il vuoto totale dall’altro, il fallimento completo della retorica populista che ha fatto la fortuna di tanti di loro.

Ma da oggi una cosa è più chiara: c’è la destra, la sinistra e poi ci siamo noi. Noi, con i nostri bisogni, le nostre necessità, la determinazione a fare rete con chi non può sopportare il peso della crisi, per chi non riesce a stare a galla nella miseria che ci hanno regalato, con il futuro scippato ai giovani ed il presente da incubo I presidi, le assemblee, le iniziative popolari di queste settimane hanno messo al centro i problemi reali, legati alla quotidianità della nostra vita, BEN OLTRE LA TARES, DA QUI SI DEVE RIPARTIRE.

A chi invoca la repressione contro le legittime proteste popolari, a chi pensa che la dignità della popolazione può essere messa in secondo piano rispetto a futili rivincite politico-personali, o che addirittura gli inciuci pignataresi possano in qualche modo scalfire la dignità di chi lotta, rispondiamo che SIETE TOTALMENTE FUORI STRADA. LA LOTTA CONTRO LA TARES NON SI FERMA, MA ANZI APRE ALTRI TERRENI DI LOTTA per la RIAPPROPRIAZIONE DI TUTTO QUANTO CI SPETTA, DALLA CASA AL REDDITO, PASSANDO PER IL DIRITTO ALL’INSOLVENZA QUANDO LA MORSA DELLE TASSE (COMPRESA LA TARES) DIVENTA UNA BATOSTA.

La necessità adesso è quella di non lasciare solo chi non può pagare la TARES e lavorare insieme per costruire, sul territorio, reti di solidarietà attiva per tutti coloro che vogliono riprendersi la propria vita senza aspettare un minuto di più che questa classe politica compromessa a tutti i livelli riesca a risolvere qualcosa.

PER QUESTO SAREMO NELLE PIAZZE E NEI QUARTIERI, CAPENDO I TEMPI GIUSTI E COSTRUENDO PASSO DOPO PASSO L’UNICA VIA D’USCITA POSSIBILE E PRATICABILE CHE FA TRANQUILLAMENTE A MENO DELLE CHIACCHEIRE POLITICANTI CHE PALESEMENTE NON SONO IN GRADO DI FORNIRE SOLUZIONI AUTORGANIZZAZIONE E LOTTA, COSTRUIAMO DAL BASSO LA DIFESA DA CRISI E L’AUSTERITA’.