Arrivano dei segnali significativi da nuove esperienze di lotta e mobilitazione che sia in Italia che nel resto di Europa e Mediterraneo, vedono i “creativi” impegnati nella ripresa del conflitto sui saperi. Parliamo dei teatri occupati in Italia, del ruolo svolto dai lavoratori dell’arte in processi rivoluzionari più ampi in Tunisia oppure in Grecia; delle mobilitazioni e dell’iniziativa politica di realtà autonome di artisti che dall’Inghilterra alla Spagna provano a costruire un piano “comune” dell’arte e della cultura libera da meccanismi di mercificazione e sfruttamento, una galassia di soggetti nuovi che fanno della cooperazione e dell’autonomia un tratto fondamentale del proprio lavoro artistico e culturale.
La sfida che quindi ci vogliamo porre è quella di ipotizzare tendenze e traiettorie ricompositive all’interno delle trasformazioni del lavoro. Lavoratori dell’arte e dello spettacolo, studenti e lavoratori della conoscenza, soggettività del “lavoro autonomo” e del lavoro vivo nel suo complesso, possono e devono trovare un piano comune di iniziativa politica.
Gli obiettivi del seminario saranno quelli di identificare, a partire da percorsi di autoinchiesta e di conricerca, sia i nodi problematici (e in taluni casi ambivalenti) di discorsi ed esperienze diverse, sia i possibili piani di convergenza da attraversare nel nome di lotte comuni.
Il seminario sarà suddiviso in tre sessioni. La prima è dedicata a una contestualizzazione teorica delle lotte nel campo dei saperi e della cultura, con analisi sui processi di precarizzazione e soggettivazione, di sfruttamento e resistenza dei lavoratori cognitivi dentro le metamorfosi della composizione di classe. Nella seconda sessione – a partire dai tentativi di autorganizzazione del precariato cognitivo degli ultimi dieci anni – si confronteranno esperienze di mobilitazione e riappropriazione dei lavoratori dell’arte, dello spettacolo e della conoscenza a livello italiano e transnazionale. Nella terza sessione proveremo invece a porre il nodo della ricomposizione, attraverso la discussione tra differenti progetti di inchiesta militante tra differenti figure del lavoro vivo e dentro le lotte contemporanee.
PROGRAMMA
Programma
Sabato 9 marzo
Prima sessione (h. 10-13). La cultura come merce e campo di battaglia
Introducono e coordinano: Giorgio Martinico e Teatro Garibaldi Aperto
Relazioni: Andrea Fumagalli, Gerald Raunig, Valeria Graziano, Sergio Bologna (in videocollegamento)
Discussant: Giso Amendola
Seconda sessione (h. 15-17; 17.30-19.30). Lo spettacolo delle lotte a livello transnazionale
Introduce e coordina: Cristina Morini
Intervengono: Teatro Garibaldi Aperto, Ex Asilo Filangieri/La Balena, Teatro Valle, Macao, Teatro Pinelli, Teatro Coppola, Sale Docks, Ex Cinema Palazzo, Zoe Romano (Serpica Naro), Precarious Workers Brigade – Londra, Collettivo Diacoptew (precari dell’industria cinematografica e televisiva – Atene), Teatro Empros di Atene, Francesco Salvini (Fundación de los Communes)
Domenica 10 marzo
Terza sessione (h. 10-14). Luoghi comuni: il nodo della ricomposizione
Introduce e coordina: Gigi Roggero
Intervengono: Gian Luca Pittavino (No Tav), inchiesta No-Gas Pignataro, Francesco Pezzulli (inchiesta call center in Calabria), Niccolò Cuppini (inchiesta università Bologna), Bianca Elzenbaumer (Cantiere per le pratiche non affermative), Alessia Ballinari (ReRePre)
Discussant: Salvatore Cominu
teatro garibaldi aperto, Palermo
via castrofilippo/p.za magione