Report Assemblea/dibattito “Sono tutt* madri con l’utero altrui”

Io sono miaL’assemblea dello scorso Sabato 12 Gennaio, “Sono tutti/tutte madri con l’utero altrui” ha rappresentato per noi un momento ricco di spunti e riflessioni, che ha visto nella tematica di genere un campo di lotta da acuire e non più rimandabile.

Ne è stata prova la massiccia attenzione sia all’evento in sé che la partecipazione con cui tale dibattito è stato attraversato dalle realtà e dai singoli presenti sul territorio.

È da tempo che il C.S.O.A. Tempo Rosso, nella sua composizione sociale e politica, esprime l’esigenza di trovare formule praticabili di apertura e di dibattito sulla questione di genere:  la giornata del 5 gennaio scorso ha segnato per noi un semplice punto di partenza, che ci ha visto scendere in campo non di certo in un’ottica di mero supporto legalitario – siamo, difatti, convinte e convinti che non sia il legiferare sui nostri corpi che ci renda libere – ma soprattutto ha posto attenzione sul fatto che parlare oggi di libertà e di scelta, sui nostri corpi, ed opporsi al bigottismo per la vita, comporti intimidazioni e atti repressivi da parte delle forze dell’ordine, pronte a tutelare un Movimento Pro Life capitanato, nella provincia di Caserta, da un dirigente scolastico (poveri studenti!)  e  affiancato da componenti xenofobe, omofobe e fasciste come quella vecchia merda di Forza Nuova.

Partire dal territorio ed affrontare la tematica di genere significa, primariamente,  assumersene un livello politico di autodeterminazione che vada ad incidere dal basso in tale battaglia; parlare, quindi, di condizione femminile contro un sistema patriarcale  è una lotta che  va, per noi, inserita nell’ampio discorso di classe che ci vede tutti i giorni combattere come singole e singoli contro il capitalismo, in autonomia.

Le tematiche emerse sono state molte, a partire dalla questione legata alla sanità pubblica con  la 194 e alla necessità di pensare all’aborto e al suo reale accesso oltre la legge, che di base già al suo interno non garantisce la piena applicabilità, a causa di un  elevato numero di medici obiettori, all’assenza territoriale e al malfunzionamento dei  consultori pubblici, alla totale mancanza d’informazione in materia sessuale e sanitaria ( metodi contraccettivi e abortivi per  un’educazione sessuale libera e serena); per non parlare poi delle forti pressioni psicologiche  plurilaterali che investono la scelta abortiva da parte delle donne e il vagabondaggio forzato a cui sottoporsi per effettuare, in una struttura pubblica, un intervento IVG; l’ingerenza e il controllo che spesso investono il diritto alla sofferenza femminile nel tentativo di voler stabilire esternamente cosa esso sia; l’esotico stereotipato della condizione femminile nel mondo arabo e la falsa dicotomia occidente-emancipato vs resto del mondo- arretrato, che ha fatto emergere come  la difficoltà  dell’essere donna, di incidere e autodeterminarsi,  ovunque essa avvenga, comporti una doppia lotta per garantir il proprio  riconoscimento a sé stessa e all’interno della società.

 Altro inciso, di non minore importanza, è stato il rifiuto totale da parte di tutte e tutti, all’interno dell’assemblea,  della formula legalitaria di uguaglianza, delle pari opportunità che vedono il punto finale e di massimo arrivo nelle quote rosa o in qualche finta  e “democratica” parità tra donna e uomo nell’espressione del genere e dei ruoli, mettendo per assodato proprio i ruoli.

In definitiva, un dibattito che non ci lascia in silenzio e che vede l’esigenza condivisa di costruire un laboratorio con progettualità politica sulle tematiche e difficoltà emerse.

Vari gli obiettivi che ci siamo assunte/i:

– L’inchiestare come prerogativa

– La creazione di condizioni e  strumenti di mutuo soccorso, di contro-informazione  trasversale e transculturale (si pensi all’elevato numero di donne migranti che vivono in queste terre), che coinvolga i singoli e miri alla creazione di coscienza collettiva, in maniera indipendente, sui posti di lavoro, nelle scuole e nelle strade.

– Una sessione contro-informativa seminariale che veda l’organizzazione di momenti di approfondimento tematico- divulgativi mensili nella nostra struttura.

– La costruzione di una piattaforma di confronto/approfondimento/costruzione virtuale che interconnetta territorialmente le realtà e i singoli interessati.

– L’assunzione della data del 5 Marzo per la costruzione di un contro-presidio alla manifestazione del movimento Pro-life fuori l’ospedale Sant’Anna a Caserta.

– Costruzione di incontri di sostegno psicologico femminili

– Piantare radici, per la realizzazione di un consultorio indipendente e autogestito in Terra di Lavoro

Info e adesioni: temporosso@inventati.org

C.S.O.A. TEMPO ROSSO